di Giovanni Fargnoli
2A Liceo Scientifico opzione Scienze Applicate
Il 26 marzo 2024 all’una e mezza circa nel porto di Baltimora, a nord di Washington, c’è stato un grave incidente navale. L’incidente ha coinvolto un nave cargo, la “Dali”, lunga 300 metri e larga 48, che a causa di un errore strumentale ha impattato il ponte Francis Scott-Key, inaugurato nel 1977. Lo scontro ha causato la morte di 6 operai, tutti latino-americani e il crollo del ponte. Le dichiarazioni del governatore del Maryland, Wes Moore, sui tempi di ricostruzione del ponte sono state: “Non ci vorranno ore, ne giorni e ne settimane, sarà una strada molto lunga da percorrere”.
Questo incidente oltre ad aver visto la morte di sei operai avrà anche rilevanti conseguenze economiche che si riverseranno su tutti i paesi del mondo.
Infatti fino a che il ponte non verrà ricostruito il porto di Baltimora sarà chiuso. Perché questo fatto fa preoccupare gran parte dell’Europa e non solo? Perché nel porto di Baltimora transitano molte merci destinate ai paesi europei e asiatici come l’India. L’assenza di questo porto porterà a un innalzamento generale dei prezzi. Infatti anche se non è fra i porti più grandi in America, era un porto strategico, nel senso che lavora pochi tipi di merci, ma di grande importanza: viene utilizzato per il trasferimento del gas naturale liquefatto, dello zucchero, del carbone, di automobili e veicoli da lavoro. La mancanza di questo porto sarà quindi impattante anche nei rapporti economici fra gli Stati Uniti e il resto del mondo. Le difficoltà nel transito si riverseranno sui prezzi di mercato: pensiamo al fatto che il 27 per cento del carbone commercializzato tra Stati Uniti e India transitava in questo porto. Un altro problema sarà la viabilità perché sul ponte Francis Scott-key passavano di media 35 mila persone al giorno. E’ evidente che serve una soluzione al più presto che consenta di limitare i possibili danni futuri.
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