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AC Scuola Montessori APS

Donne di scienza, vittime di discriminazioni razziali e di genere: Lise Meitner

di Marco Natale Ostili

membro Consiglio Direttivo AC Scuola Montessori APS

ex docente di Matematica e Fisica del Liceo Statale “Maria Montessori”


Scienziata tra le più famose per i suoi studi sulla radioattività e la fisica nucleare, Lise Meitner nasce a Vienna nel 1878 da una famiglia dell’alta borghesia, in un periodo storico e in una città ricchi sì di fermenti culturali, artis tici e scientifici, ma anche poco sensibili alle istanze delle donne in termini di accesso all’istruzione superiore e all’Università.

Lise riesce tuttavia a conseguire nel 1901 da autodidatta la maturità presso il più antico ed esclusivo Ginnasio viennese, scuola a vocazione fortemente umanistica e religiosa, che forma in maniera importante il suo carattere.

Seguono anni di impegno e di studio soprattutto sugli elementi radioattivi, svolti in condizioni di semiclandestinità, considerando il fatto che solo nel 1909 la legislazione dell’epoca apre ufficialmente al diritto delle donne allo studio. Lise intraprende dunque i suoi studi all’Università di Vienna, seguendo le lezioni di Ludwig Boltzmann, uno dei più grandi fisici teorici di tutti i tempi, e nel 1906, prima donna nella storia, consegue il dottorato di ricerca in fisica. Nel 1907 si trasferisce a Berlino per seguire le lezioni di un altro fisico illustre, Max Planck, e inizia la sua pluridecennale collaborazione con il chimico Otto Hann, lavorando incessantemente senza alcuna retribuzione e in locali angusti e del tutto inadatti allo svolgimento di esperimenti scientifici.

La Meitner e Otto Hann nel 1912 a Berlino


Solamente nel 1913, divenuta finalmente membro scientifico dell’Istituto di Chimica dell’Università di Berlino, inizia ad ottenere il giusto riconoscimento economico. Molto attenta al tema della prevenzione degli incidenti sul posto di lavoro, Lise elabora rigidi protocolli per minimizzare i rischi da contaminazione radioattiva dei ricercatori che a quei tempi maneggiavano il materiale radioattivo senza alcun tipo di precauzione.

Durante la Prima Guerra Mondiale si trova al fronte per aiutare i feriti in combattimento grazie alle sue profonde conoscenze dei raggi X. Finita la guerra, nel 1918 ottiene la nomina di Direttrice del Dipartimento di Fisica al Kaiser Institute di Berlino, ma ancora una volta si scontra con la classica discriminazione di genere in ambiente lavorativo, poiché la sua paga è decisamente inferiore rispetto a quella del suo compagno di studi e collega di lavoro di sempre Otto Hann.

Nel 1926 la Meitner diviene la prima professoressa fuori organico di fisica nucleare sperimentale della Germania, ma nel 1933, con l’ascesa al potere di Hitler e la sua politica antisemitica, essendo lei di origine ebraica benché convertita al luteranesimo, le viene negato il permesso di insegnare presso l’Università di Berlino, che si trovava sotto il controllo diretto dello Stato ma, in quanto austriaca, riesce comunque a continuare a lavorare al fianco di Otto Hahn.

Così, anche in seguito alle scoperte di Enrico Fermi e dei suoi collaboratori di Via Panisperna a Roma (Edoardo Amaldi, Franco Rasetti, Emilio Segrè, Bruno Pontecorvo, il chimico Oscar D'Agostino e il fisico teorico siciliano Ettore Majorana, scomparso in circostanze mai chiarite), la Meitner e Hann danno vita ad esperimenti che perseguono l’obiettivo di creare gli elementi transuranici (ossia più pesanti dell’Uranio) attraverso il bombardamento dell’Uranio stesso con neutroni “lenti” (il processo della fissione nucleare).

Da sinistra: O. D’Agostino, E. Segrè, E. Amaldi, F. Rasetti, E. Fermi. Foto scattata da B. Pontecorvo.


Purtroppo, in seguito all’“Anschluss”, ossia l’annessione dell’Austria alla Germania nazista nel 1938, Lise diventa pertanto cittadina tedesca e come tutti i cittadini tedeschi di origine ebrea viene sospesa dal suo incarico. Nonostante la sua conversione al luteranesimo, la Meitner è costretta a rifugiarsi in Svezia dove può continuare liberamente le sue ricerche e trasmetterne i risultati ad Hahn tramite una fitta corrispondenza epistolare.


Hann, rimasto in Germania e timoroso delle possibili ritorsioni verso chi intrattiene rapporti con ebrei, continua la sua attività di scienziato, nascondendo i suoi contatti con la scienziata austriaca, ed è così che, quando nel 1944 riceve il Nobel per la chimica proprio grazie alle scoperte sulla fissione del nucleo, è solo lui a ritirare l’ambito premio, senza la Meitner che era stata decisiva nell’ottenimento dei risultati di quelle ricerche e che quindi avrebbe avuto diritto allo stesso riconoscimento.


Ancora una volta una discriminazione, in quanto donna e in quanto di origine ebrea. Nonostante il suo impegno e le decisive intuizioni che avevano portato al conferimento del premio Nobel, Lise Meitner non lo ottenne mai: di più…. alla fine della Seconda guerra mondiale, dopo il lancio delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki, viene accusata ingiustamente di essere la “madre ebrea della bomba atomica”.


Presa dopo la guerra la cittadinanza svedese, Lise diventa attivista dei diritti civili delle donne ed è sempre molto impegnata sul fronte della pace. Conclude la sua esistenza presso Cambridge in Inghilterra nel 1968. Sulla sua lapide funeraria è così scritto:


”Lise Meitner: un fisico che non perse mai l’umanità”.

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