di Federica De Angelis
docente di Italiano e Latino presso il Liceo Statale "Maria Montessori"
Campo Velico in Cilento, 15 – 19 maggio 2023
A metà maggio la scuola si è trasferita all’interno del Parco Nazionale del Cilento, per qualche giorno e per due classi ( II C SAP e II A SUM,) che hanno condiviso, insieme ai loro professori, un’esperienza unica immersi nella location di Casal Velino. Il progetto didattico ha permesso ai ragazzi di conoscere in prima persona il territorio, le tradizioni, e la cultura cilentana. Il maltempo non ha di certo bloccato i progetti previsti nel programma, ed ecco che i ragazzi si sono confrontati con molteplici attività: lezioni teoriche di vela, pagaiata in canoa ed in sella sulla tavola da surf tutto sotto il vigile controllo dei maestri, ed ancora: laboratori sull’ambiente marino, sulla struttura dei nodi, alimentare, attività di orienteering e lettura delle carte geografiche, ed infine visita al Museo della dieta mediterranea, e dell’affascinante sito archeologico di Velia.
Di questa scuola fuori le mura vorrei darvi il mio punto di vista, quello di una docente che di questi cinque giorni passati insieme con i ragazzi custodisce gelosamente tanti ricordi, risate, lunghe passeggiate e discorsi con gli alunni, momenti irripetibili, delle vere e proprie lezioni di vita
Resoconto emotivo-educativo
“Coloro che, dotati di un’indole buona e opportunatamente coltivata da un’accorta educazione, viaggiano con il sincero proposito di istruirsi, tornano tutti migliori e più saggi di quando partirono”. Scriveva così Jean Jacques Rousseau nel libro V dell’Emilio. La gita scolastica è da sempre, per ogni alunno, uno dei momenti più belli ed attesi di tutto l’anno scolastico. Il viaggio con i propri compagni, fuori dalle mura scolastiche permette di rafforzare i rapporti di amicizia, consolidare il gruppo classe, stringere nuove amicizie e perché no, proprio con i compagni che in classe non abbiamo mai avuto modo o voglia di legare. Ma c’è anche un altro legame a rafforzarsi, sincero e sorprendente, quello tra alunni e professori, legame che molto spesso o per la materia insegnata o semplicemente per timidezza non ha avuto opportunità di sbocciare. L’alunno vede così dietro il ruolo del professore un confidente, una persona di cui fidarsi e affidarsi, insomma conoscere ed apprezzare quel lato umano che spesso, presi dalle valutazioni scolastiche non siamo in grado di mostrare. Dunque, se a livello personale la gita scolastica porta ad una crescita consapevole del ragazzo iniziando a conoscere sé stesso mettendosi alla prova nelle relazioni con gli altri e a responsabilizzarsi; a livello didattico invece, la gita può aprire nuovi punti di vista e conoscere nuove culture perché, come diceva qualcuno: “Si impara sempre con le gambe e con gli occhi”. Ed ecco che la gita scolastica assume per ogni alunno e professore un valore aggiunto alla teoria e alla didattica in classe. Bisogna però preparare gli studenti affinché sappiano affrontarle con lo spirito giusto e animati da buoni propositi, perché ogni gita scolastica è sempre un’opportunità da non perdere per tutti: docenti ed alunni.
Ringrazio inoltre, con tutto il cuore e la stima umana e professionale i miei compagni di viaggio, amici e colleghi: Luca Dal Buono, Anna Mezzasalma e Manuela Modica, con i quali ho condiviso tanti bei momenti costellati da sorrisi ed abbracci sinceri.
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